Scoperte cellule spia, ”il tallone d’Achille del cancro”

Scienziati: presto possibile sconfiggere anche forme più gravi

Anche i pazienti affetti da tumore allo stadio terminale potranno un giorno non lontano guarire dopo la scoperta definita “sensazionale” del tallone d’Achille del cancro. I ricercatori hanno scoperto che tutte le cellule tumorali trasportano una “bandierina”, che può essere riconosciuta dal sistema immunitario, indipendentemente dal tipo di mutazione. I farmaci disponibili oggi sul mercato sono spesso inefficaci proprio perché le cellule cancerose mutano tanto rapidamente da riuscire a sfuggire agli attuali trattamenti.

“Penso che fra cinque anni guarderemo a questa scoperta e sapremo con certezza che questo è stato il momento in cui finalmente siamo riusciti a capire più profondamente il cancro”, ha commentato il professor Peter Johnson, ricercatore britannico. Gli scienziati della University College di Londra e della Società britannica per la ricerca sul cancro hanno spiegato che anche quando è mutata, una cellula tumorale conserva l’impronta delle molecole che invece non mutano mai. E, elemento importantissimo, queste molecole sono degli antigeni, ovvero delle tossine che possono essere individuate dal sistema immunitario. Le cellule immunitarie che combattono questi antigeni esistono già, ma sono in numero troppo esiguo per essere efficaci. Ma ‘pescando’ queste cellule immunitarie e moltiplicandole in laboratorio, dovrebbe essere poi possibile estirpare il cancro, anche quando le metastasi hanno già invaso l’organismo.

“Il nostro sistema immunitario funziona come la polizia alle prese con la criminalità”, ha spiegato il dottor Sergio Quezada, ricercatore della Società per la ricerca sul cancro britannica e del Cancer Institute dell’Ucl. “Geneticamente diversi tumori sono come una banda di malviventi coinvolti in più crimini – dalla rapina al contrabbando. Il sistema immunitario fatica a tenere a bada il cancro proprio come è difficile per la polizia avere la meglio sulla criminalità quando lo scenario è troppo articolato”, ha aggiunto Quezada. “La nostra ricerca mostra che invece di inseguire senza meta i criminali in luoghi diversi, possiamo fornire alla polizia l’informazione di cui hanno bisogno per arrivare alla radice del crimine organizzato – o il tallone d’Achille del tumore – per eliminare il problema una volta per tutte”, ha concluso.

Fonte: Askanews.it

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