Pediatri, bambini e compiti per le vacanze: stress in agguato

“Ma i rimedi ci sono!”

Mancano pochi giorni alla fine della scuola. Via zaini, quaderni e penne; addio sveglie all’alba e basta con l’ansia da interrogazione. Ma ne siamo davvero sicuri? Non è proprio così, almeno non per tutti. Già, perché sono numerosi quelli che dovranno fare i conti con i compiti assegnati loro dagli insegnanti: dalle semplici letture a veri e propri ripassi per gli esami di riparazione per evitare la tanto temuta bocciatura. Lo stress è dunque in agguato. I rimedi, però, ci sono e in aiuto di chi soffre maggiormente anche solo l’idea di dover riaprire un libro sotto il sole agostano, arrivano i pediatri della SIPPS.

“Alla fine della scuola – spiega Venturelli, pediatra di Famiglia Asl di Bergamo – i bambini hanno diritto ad un giusto riposo: il ritmo della giornata cambia, al mattino non c’è più la corsa del dovere arrivare a scuola in orario. L’organismo trae giovamento dalla modifica delle abitudini sia sul piano fisico, sia su quello psicologico: vivere all’aria aperta più tempo, giocare, cambiare stile di vita, conoscere nuovi amici, avere meno stress sono tutti fattori positivi in quasi tutti i bambini”. “Ma staccare la spina per tanto tempo, in genere per tre mesi – precisa Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale – significa spesso dimenticare molto di quello che si è appreso durante l’anno: ecco allora i compiti che diventano spesso incubo e disagio non solo per il bambino, ma per tutta la famiglia”.

Dunque, qualche utile consiglio per grandi e piccoli: “Iniziare le vacanze con una stacco completo del bambino dai problemi scolastici per almeno 20 giorni, per permettergli un cambiamento significativo delle sue abitudini. Il riavvicinamento alle materie si avii con la lettura di libri, cosa spesso accettata meglio dai bambini in quanto non si presenta come un esercizio o come un obbligo scolastico. Suddividere i compiti in base ai giorni di vacanza che rimangono, cercando di dare circa un’ora di tempo al giorno a compiti di diverse materie per dedicare il tempo restante alle attività all’aria aperta. E cercare di renderli un gioco, come quiz o parole crociate, senza mai penalizzare lo svago in modo troppo netto. Se possibile organizzare dei “gruppi di studio” con qualche amico, vicino di casa o di ombrellone. Può diventare divertente incontrarsi un’ora al giorno quando fa meno caldo e fare i compiti insieme. E uan raccomandazione: “Fate scegliere a vostro figlio il momento in cui preferisce dedicarsi allo studio”.

Fonte: Askanews14

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