In Italia triplicati gli attacchi di panico. E’ la crisi

Paura di non arrivare a fine mese perche’ le entrate sono diminuite, talvolta si e’ perso il lavoro e la famiglia deve comunque continuare a vivere. E’ la sindrome della quarta settimana, che per moltissimi permane da almeno tre anni, e che ha causato l’insorgere di disagi psicologici molto gravi come gli attacchi di panico.
”In questi ultimi tre anni il numero delle persone che hanno chiesto aiuto per attacchi di ansia e panico e depressione e’ triplicato – afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, Presidente Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico – ci chiamano giovani, mogli per i mariti che hanno perso il lavoro, donne e uomini che vivono una precarieta’ lavorativa e hanno famiglia e mutuo da pagare. Persone impaurite, senza piu’ speranze. Hanno cominciato a soffrire di crisi di ansia per arrivare alla paura, agli attacchi di panico”.
”Si comincia con l’insonnia – aggiunge l’esperta anche responsabile dell’UIAP, Unita’ Italiana attacchi di Panico presso la Clinica Paideia di Roma – si va avanti con il possibile aumento della pressione arteriosa; poi arrivano le gastriti. La situazione peggiora, comincia la tachicardia sia diurna sia notturna. Il giorno si vive con l’ansia sempre piu’ presente. I pensieri allarmanti aumentano, le preoccupazioni tolgono la capacita’ di socializzare. Si pensa sempre e solo ai problemi, alle difficolta’ economiche. Si crede di poter tenere sotto controllo tutto e poi un giorno arriva il primo attacco di panico che somiglia al preludio della morte, o alla paura d’impazzire”.
”Bisogna intervenire prima che arrivi il panico – spiega la Vinciguerra – Un malato di panico pesa in maniera prepotente su tutta la famiglia gia’ in gravi difficolta’ economiche. Il panico blocca, non si riesce piu’ a vivere e i familiari allarmati non possono fare nulla per risolvere tale situazione”. ”Un malato di panico – aggiunge l’esperta- non ha energia per tentare nuove strade, non ha la possibilita’ di essere di supporto alla sua famiglia per risolvere i problemi economici, anzi diviene esso stesso un problema.
Aiutate chi vi sta accanto, riconoscendo i primi disturbi della sfera psicologica senza sottovalutarli, e’ indispensabile imparare a gestire i primi segnali dell’ansia, purtroppo il tempo tende a peggiorare la patologia, dobbiamo intervenire il prima possibile ”.

(Fonte: SaluteOggi – ASCA.it)

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