Salute: mal di testa per 90% italiani. Colpa stress e… social network

Tutti gli italiani soffrono di mal di testa almeno 1 volta all’anno ma 3 italiani su 4 devono farci i conti praticamente ogni mese. Una o due volte per il 46 % dei connazionali, a cui si aggiunge un 27 % per i quali il mal di testa e’ un compagno di viaggio che arriva ogni settimana.

E’ questo lo spaccato offerto dall’indagine Doxa Marketing Advice sul rapporto tra italiani e mal di testa realizzata per conto di Dompe’, una delle principali aziende biofarmaceutiche italiane.

Condotta su un campione rappresentativo della realta’ nazionale, sfata molti luoghi comuni e soprattutto disegna il vissuto di questo disturbo nell’Italia del terzo millennio.

Il mal di testa e’ un fenomeno cosi’ invasivo che obbliga a molte rinunce oltre l’80% dei connazionali. Tra queste anche il sesso: 1 su 3, infatti, ha dato forfait nell’intimita’ per colpa del mal di testa. Ma e’ solo la punta dell’iceberg.

Quasi meta’ degli italiani, infatti, rinuncia alla propria vita di relazione (ad esempio, uscire con gli amici), 1 su 3 rinuncia ai propri hobby e passioni (sport, cinema e viaggi) e 2 su 10 hanno addirittura rinunciato ad andare al lavoro.

Tra i fattori scatenanti, sotto accusa innanzitutto lo scarso riposo (soprattutto tra chi gestisce un’attivita’ in proprio), l’ansia e lo stress (principalmente tra chi e’ senza lavoro), le preoccupazioni e le difficolta’ economiche (in maggioranza tra le casalinghe) e gli eccessivi impegni quotidiani. Ma per piu’ della meta’ degli italiani esiste anche il mal di testa da ”prestazione”, quello che compare quando occorre dare il massimo, a scuola o sul lavoro. E per il 34% la causa dei dolori e’ da riferire anche al tempo passato davanti al computer, al lavoro o a casa. Persino dedicarsi al social network preferito puo’ causare il mal di testa.

Quasi 4 italiani su 10 non sanno identificare il proprio mal di testa (cefalea o emicrania?). Inoltre la meta’ di chi dice di soffrire dell’uno o dell’altro disturbo non ha mai avuto una corretta diagnosi da parte di un medico. ”Questo dato e’ sicuramente preoccupante, soprattutto se si pensa alle persone che accusano frequentemente cefalee – spiega Gennaro Bussone, Fondatore Centro Cefalee, IRCCS Istituto Neurologico C. Besta e Presidente Onorario ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) – se per gli attacchi saltuari, tipici della cefalea muscolo-tensiva, si puo’ infatti ricorrere all’automedicazione con gli analgesici, in caso di attacchi ricorrenti di mal di testa e’ fondamentale rivolgersi al medico per una corretta diagnosi e terapia”.

Di fronte al dolore – rileva l’indagine – gli assumono comportamenti davvero bizzarri: ci sono gli ”stoici”, soprattutto i piu’ giovani, che considerano il dolore una prova da superare stringendo i denti. Gli ”indifferenti”, che preferisce aspettare che il dolore passi ( di solito uomini adulti con livello di scolarizzazione medio basso). A ”soffrire” delle crisi da social network sono soprattutto gli ”ego-riferiti”, giovani tra i 35 e i 44 anni, che cercano l’immediata soluzione al dolore. Infine ci sono i ”risoluti”, in maggioranza donne, che hanno scelto di informarsi e contrastare il problema, perche’ il mal di testa penalizza la loro qualita’ di vita.

Spesso hanno l’analgesico a portata di mano.

(Fonte: SaluteOggi – ASCA.it)

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