In Italia tasso mortalita’ alla nascita tra piu’ bassi d’Europa

Con 2,72 bambini nati morti ogni 1000 l’Italia registra una tasso di nati morti tra i piu’ bassi d’Europa.

Lo attesta il nono Rapporto sull’evento nascita in Italia, pubblicato oggi sul sito del ministero della Salute(www.salute.gov.it) che presenta le analisi dei dati rilevati per l’anno 2010 dal flusso informativo del Certificato di assistenza al parto (Cedap).

La rilevazione – sottolinea una nota – costituisce la piu’ ricca fonte a livello nazionale di informazioni sia di carattere sanitario ed epidemiologico che di carattere socio-demografico relative all’evento nascita e rappresenta uno strumento essenziale per la programmazione sanitaria nazionale.

Nello specifico, nell’anno considerato, l’1% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalita’ del neonato tramite indice di Apgar, il 99,2% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10. Sono stati rilevati 1.510 nati morti, corrispondenti ad un tasso di natimortalita’ pari a 2,72 nati morti ogni 1.000 nati.

”Il parto – ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – costituisce l’evento culminante di un ”percorso nascita” che inizia con l’adozione di misure di politica sanitaria generali a favore delle adolescenti e delle donne in eta’ fertile e prosegue attraverso l’organizzazione delle strutture sanitarie territoriali e ospedaliere preposte al settore materno infantile ed alla definizione di linee guida di elevato livello scientifico per gli operatori. Queste misure – ha proseguito il ministro – se correttamente e diffusamente adottate, concorrono alla realizzazione di un miglioramento della qualita’, sicurezza e appropriatezza degli interventi e alla riduzione dei tagli cesarei. Ritengo che i risultati evidenziati da questo Rapporto potranno ulteriormente essere migliorati proprio grazie all’impegno del ministero e delle regioni a proseguire e rafforzare tali iniziative, nel prioritario interesse della salute delle donne e dei neonati che vedono la luce nel nostro paese”, ha concluso Lorenzin.

(Fonte: SaluteOggi – ASCA.it)

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