Scienziati Ue inventano occhi artificiali per evitare incidenti

Ricercatori europei hanno studiato le modalita’ di funzionamento degli occhi degli insetti e hanno progettato e costruito i primi occhi composti artificiali in miniatura perfettamente funzionanti. Il progetto ”Curvace”, coordinato dall’italiano Dario Floreano, ha beneficiato di un finanziamento dell’UE di 2 milioni di euro per mettere a punto occhi di ”insetto” in minatura che presentano un elevato potenziale industriale nel settore della robotica mobile, dell’abbigliamento intelligente e delle applicazioni mediche.

In futuro, gli occhi composti artificiali potrebbero essere utilizzati in settori in cui il rilevamento panoramico dei movimenti e’ fondamentale. Ad esempio, un occhio composto artificiale flessibile potrebbe essere applicato ai veicoli per il rilevamento degli ostacoli (magari durante le manovre di parcheggio, nel caso della guida automatica dei veicoli o per l’individuazione di veicoli o pedoni a distanza troppo ravvicinata), o integrati in microveicoli aerei (micro air vehicles – MAV) per la navigazione basata sul rilevamento visivo senza pericolo di collisione (ad esempio, durante l’atterraggio o per evitare ostacoli, come nelle operazioni di soccorso). Dati la flessibilita’ e lo spessore ridotti di tali dispositivi, potrebbero anche essere integrati nei tessuti per fabbricare vestiti intelligenti, come cappelli ”intelligenti” dotati di sistemi di allarme anticollisione per gli ipovedenti. Inoltre, gli occhi composti artificiali flessibili possono essere apposti sulle pareti e i mobili delle case ”intelligenti” per rilevare i movimenti (ad esempio per gli anziani nell’ambito della domotica per le categorie deboli, o per i bambini in un’ottica di prevenzione degli incidenti).

L’occhio composto vanta caratteristiche e funzionalita’ simili a quelle degli occhi della Drosophila della frutta e di altri artropodi. Lo strumento, piccolo oggetto (12,8 mm di diametro, 1,75 grammi) di forma cilindrica e’ costituito da 630 ”occhi di base”, denominati ommatidi, disposti su 42 colonne di 15 sensori ciascuna. Ciascun ommatidio e’ composto da una lente (172 micron) associata ad un pixel elettronico (30 micron). Questi sensori hanno proprieta’ ottiche avanzate, tra cui un campo visivo panoramico di 180 gradi x 60 gradi e un’ampia profondita’ di campo, e si adattano a varie condizioni di illuminazione.

Il progetto Curvace e’ stato finanziato nell’ambito del programma aperto ”Tecnologie emergenti e future (TEF)”della Commissione europea. Questo programma aperto, che rientra nella sezione denominata ”Eccellenza scientifica” di Orizzonte 2020 (il programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE) promuove idee innovative, ossia la ricerca collaborativa a favore di una scienza e una tecnologia pioneristiche ambiziose e ad alto rischio.

Al progetto collaborano cinque istituzioni: l’EPFL (Svizzera), l’Universita’ di Aix-Marseille e il CNRS (Francia), l’Istituto Frauenhofer di ottica applicata e ingegneria di precisione (Germania), e l’universita’ di Tubinga (Germania) che hanno lavorato insieme per 45 mesi (dal 1* ottobre 2009 al 30 giugno 2013). Lo stanziamento di bilancio per l’intero progetto ammonta a 2,73 milioni di EUR di cui 2,09 milioni provengono dal finanziamento dell’UE.

(Fonte: SaluteOggi – ASCA.it)

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