Influenza: infettivologi, in arrivo il picco. Bimbi i piu’ colpiti
Ci siamo quasi: e’ in arrivo la nuova ondata d’influenza e, ancora una volta, i bambini sono i piu’ colpiti. Dopo la grave epidemia che ha interessato a gennaio gli Stati Uniti, il picco di malattia nel nostro Paese e’ atteso nelle prossime tre settimane. Considerata la particolare virulenza, i pediatri raccomandano la vaccinazione sia per i bambini che soffrono di patologie croniche sia per i soggetti sani dai 6 mesi ai 5 anni d’eta’.
In caso di contrazione del virus dell’influenza, ”no agli antibiotici e agli antivirali – sottolineano gli esperti della Societa’ Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) – a meno che non si verifichi una sovrainfezione batterica o non ci si trovi di fronte a casi di patologie croniche, mai comunque senza prescrizione pediatrica. L’influenza va trattata esclusivamente con farmaci sintomatici (che curano i sintomi di una malattia)”. Per alleviare i sintomi, ricordano i pediatri, sono utili anche semplici accorgimenti, quali il riposo in un ambiente confortevole, la somministrazione di antifebbrili, l’adozione di una dieta bilanciata con particolare attenzione ad un’adeguata integrazione dei liquidi e di un apporto calorico minimo, considerando anche la difficolta’ del bambino ad alimentarsi”.
E mentre si attende il picco dell’influenza, gli esperti di tutto il mondo si sono riuniti al Meeting di Hong Kong, promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS), per definire in vista della prossima stagione epidemica, strategie condivise nella prevenzione dell’influenza, una malattia da non sottovalutare soprattutto nelle donne in gravidanza e nei pazienti con malattie croniche. L’incontro ha rappresentato un grande passo in avanti e ha determinato un vero e proprio spartiacque nella lotta all’ influenza, la cui gestione, fino ad oggi, e’ stata appannaggio del sistema sanitario di ogni singolo Paese. Durante l’incontro, e’ stata sottolineata l’importanza della vaccinazione antinfluenzale in gravidanza, anche a seguito della recentissima pubblicazione sul New England of Medicine di uno studio norvegese che ha dimostrato il rischio di morte fetale associato all’influenza contratta durante il concepimento e la sicurezza della vaccinazione. Gli esperti hanno anche discusso la necessita’ di effettuare studi di efficacia sulla vaccinazione antinfluenzale nel lattante con meno di 6 mesi di eta’ che, sulla base di ricerche preliminari, sembra dare risultati simili a quelli che la vaccinazione avrebbe nell’anziano e che permetterebbe di ridurre le complicanze e i ricoveri legati alla malattia, molto frequenti nei primi mesi di vita.
(Fonte: SaluteOggi – ASCA.it)9
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