Influenza: 600mila italiani colpiti da malattie respiratorie acute

Il picco dell’epidemia arrivera’ soltanto tra un mese, ma nelle ultime tre settimane l’influenza ha gia’ messo ko oltre 89.000 persone nel nostro Paese e altre 499.000 sono state colpite dalle cosiddette sindromi respiratorie acute. Sono le rilevazioni del primo bollettino stagionale della Societa’ Italiana di Medicina Generale (SIMG). ”I virus influenzali, non ancora isolati, arriveranno quando il freddo diventera’ piu’ intenso e prolungato – spiega Claudio Cricelli, Presidente della Societa’ Italiana di Medicina Generale (SIMG) -.

 

Attualmente, pero’, sono in aumento le sindromi para-influenzali, ovvero le sindromi respiratorie acute causate da adenovirus, rinovirus e coronavirus, anche complici gli ”sbalzi’ delle temperature”. E allora, per tutte quelle che sono chiamate ”categorie a rischio” e’ il momento di rispondere e aderire all’appello dei medici di famiglia: sottoporsi alla vaccinazione. ”Vogliamo raggiungere con il vaccino almeno l’80% della popolazione ”fragile’, in particolare malati cronici, anziani e bambini, sui quali anche un virus debole puo’ avere conseguenze pesanti – continua Cricelli -. E’ importante non banalizzare i sintomi, visto che ogni anno si registrano circa 8000 decessi attribuibili alle complicanze dell’influenza. Senza dimenticare l’aspetto dei costi: un giorno di ospedalizzazione per il Servizio Sanitario Nazionale rappresenta un esborso tra i 400 e i 600 euro.

 

Il nostro consiglio e’ ricorrere all’immunizzazione, fino a fine dicembre, termine ultimo indicato dal Ministero della Salute”. ”Dalla 42a settimana (14 ottobre 2013) – afferma Aurelio Sessa, presidente regionale SIMG Lombardia e medico sentinella – e’ iniziato il lavoro di sorveglianza epidemiologica e virologica che vede impegnati piu’ di 1000 MMG e Pediatri di Famiglia (i medici sentinella) a monitorare l’andamento e l’impatto che l’influenza avra’ sulla popolazione italiana. La Societa’ Italiana di Medicina Generale riprende, come ogni anno, la pubblicazione sul sito web il bollettino settimanale dell’influenza e rivolto a tutti i MMG e a quanti sono interessati agli aspetti epidemiologici. I dati provengono dalla rete Influnet sia per i casi di ILI (influenza-like illness) che quelli relativi alle ARI (acute respiratory illness)”. Le previsioni per quest’anno indicano una stagione influenzale meno ”pesante’.

”Stimiamo – conclude Cricelli – un numero complessivo di casi di influenza in Italia vicini ai 4 milioni, contro i 6,5 mln registrati lo scorso anno. Questo perche’ i virus dovrebbero essere piu’ simili a quelli della passata stagione. Molto pero’ dipendera’ dalle temperature, dal momento che il freddo intenso e prolungato favorisce appunto la maggiore circolazione dei virus influenzali”. Il vaccino e’ disponibile dal 15 ottobre nelle farmacie italiane e la vaccinazione sara’ gratuita per le categorie a rischio quali gli anziani over-65, i malati cronici, le donne al secondo o terzo trimestre di gravidanza e gli operatori sanitari.

Spiega Fabbrocini: ”Per problemi di calvizie precoce e diradamento si puo’ ricorrere ad esami molto rapidi e per nulla invasivi come la tricoscopia o anche meglio dermatoscopia applicata al cuoio capelluto, oggi attuabile anche con l’handyscope un dermatoscopio manuale con applicazione sull’iphone, che permette di capire se siamo di fronte ad una caduta temporanea o ad una vera condizione di alopecia. Per fare diagnosi in caso di patologie complesse , invece, si puo’ intervenire in maniera piu’ invasiva attraverso la biopsia del cuoio capelluto.

Ma la salute dei capelli puo’ essere talvolta correlata ad uno stato di salute generale per cui talvolta puo’ essere utile un’ecografia tiroidea per valutare eventuali alterazioni che possono rendere in maniera particolare i capelli secchi e sfibrati e quindi piu’ fragili o, in caso di pazienti del gentil sesso, a un’ecografia ovarica per valutare se e quanto eventuali problemi tricologici legati soprattutto ad un eccesso di sebo e di forfora dipendano dal corretto funzionamento o meno di alcune ghiandole”.

(Fonte: SaluteOggi – ASCA.it)

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