Stagione sciistica nel vivo, le regole d’oro per evitare infortuni

Preparazione fisica e allenamento mentale, i consigli del dottor Bait

Amanti degli sport invernali all’appello. Se l’ondata di gelo di questi giorni sta creando non pochi disservizi nelle nostre città, per gli appassionati degli sport invernali, freddo significa piste innevate. Ma con l’avvio della stagione sciistica è indispensabile prepararsi al meglio per evitare infortuni in alta quota. “Le ginocchia sono la parte del corpo più esposta al rischio di lesione: quasi l’80% dei traumi distorsivi conseguenti alla pratica degli sport invernali riguardano proprio queste articolazioni”, spiega Corrado Bait, ortopedico specializzato in traumatologia dello sport, che ha maturato esperienza internazionale nel settore seguendo in prima persona, tra l’altro, atleti impegnati alle Olimpiadi invernali del 1998 a Nagano, ai Mondiali di hockey su ghiaccio e al torneo 6 Nazioni di rugby.

Fondamentale è la preparazione fisica, puntando su esercizi di rinforzo della muscolatura: “La ginnastica presciistica è importante perché consente di potenziare la muscolatura, soprattutto delle gambe e del tronco, e quindi di rendere il fisico più preparato a resistere agli eventuali traumi sulla neve”, prosegue Bait. Il consiglio è di concentrarsi su esercizi dedicati alla ‘core stability’, ossia all’allenamento dei muscoli centrali del corpo per migliorare la coordinazione e l’equilibrio, e a quelli di coordinazione propriocettiva, anche con l’uso di tavolette, di tappeti elastici o della fitball.

La regola numero uno resta comunque quella di tenere in considerazione il proprio ‘punto di partenza’, altrimenti si rischia di apportare più danni che benefici: “Chi, durante l’anno, svolge un’attività prevalentemente sedentaria deve fin da subito dedicare più tempo al recupero del gap fisico, per poi poter affrontare senza problemi tante ore sugli sci o sulla tavola da snowboard”, aggiunge l’esperto, da tempo impegnato anche nel promuovere il Fast Track Surgery, un percorso dedicato al paziente dove tutte le fasi che portano all’intervento chirurgico vengono ottimizzate secondo i più moderni schemi assistenziali.

“Non è però solo una questione di ossa”, perché, rimarca Bait, “i problemi legati alle articolazioni riguardano soprattutto le lesioni legamentose che molto spesso coinvolgono il crociato anteriore e che possono anche comportare la necessità di un intervento chirurgico di ricostruzione”.

Ma l’allenamento fisico passa anche da quello mentale: per ottenere prestazioni sportive soddisfacenti senza rischiare di far diventare una giornata di sci il de profundis per il nostro corpo “bisogna saper ‘allenare’ anche il cervello a contrastare i repentini cambi di posizione che il corpo può subire conseguentemente a stimoli accidentali esterni (provocati ad esempio da una perdita di equilibrio). Il cervello deve saper indicare al corpo, in tempi brevissimi, quali siano i movimenti da adottare per ritornare alla posizione corretta”, sottolinea il dottor Bait. E quindi al via gli esercizi propriocettivi, quelli che, realizzati in palestra o all’aria aperta qualche settimana prima dell’avvio della stagione invernale, ci consentono di percepire e riconoscere la posizione del nostro corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei nostri muscoli.

Fonte: Askanew.it

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