Diventare “cybernonni” allena la mente e preveniene Alzheimer

L’esperto: fb e twitter meglio di parole crociate e tv

Avete i capelli bianchi e temete che la vostra mente possa ‘perdere colpi’? Aprite un profilo facebook, o iniziate a twittare. Da nonni a cybernonni per tenere la mente in allenamento. #SOCIALmente non è la pubblicità di un nuovo sito web ma un consiglio che viene da un esperto. Sì, perché Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo, docente a contratto all’Università Statale di Milano e Presidente di Assomensana non ha dubbi: cimentarsi in nuove imprese e imparare a fare cose che si pensavano impossibili da realizzare è il primo passo per tenere la mente in allenamento. Allora basta parole crociate e tv: meglio un profilo facebook, è anche l’occasione per aprirsi al mondo. Eppure nel Lazio, lo dice l’Istat, solo il 22 per cento degli over 65 utilizza internet, ed è il dato più alto in Italia.

L’invecchiamento mentale fa paura a tutti: allora è bene passare da ‘preoccuparcene’ ad ‘occuparcene’ quando ancora ha senso farlo. Magari giocando d’anticipo già a 50 anni ma senza darsi per persi anche dopo i 65. Per questo Assomensana invita tutti alla 9ª Edizione nazionale della “Settimana di Prevenzione dell’Invecchiamento Mentale”, che si svolgerà in tutta Italia dal 19 al 24 settembre 2016 (con l’alto patrocinio del Ministero della Salute) durante la quale l’Associazione metterà a disposizione degli iscritti più di 350 specialisti psicologi, neurologi e geriatri che offriranno una valutazione gratuita per rilevare le condizioni cognitive di ogni soggetto e daranno utili consigli per ostacolare il decadimento mentale. (Per informazioni: www.assomensana.it).

“Il cervello – chiarisce – è un organo plastico, ovviamente subisce le lusinghe del tempo che passa, ma è in continua evoluzione. A partire dai 28/30 anni – dopo il picco dell’efficienza mentale che si ha verso i 25 anni – si iniziano a perdere neuroni, circa centomila ogni giorno. Questo significa che a 50 anni quasi un quarto del nostro potenziale è rimasto dietro di noi. Ma guardiamo al potenziale che ancora abbiamo e che può essere un patrimonio da investire per ‘vivere di rendita’ con il passare degli anni».

«Ci sono tante regole, tanti consigli, moltissime strategie. Questi 6 semplici esercizi creano nuove connessioni a livello dei neuroni – spiega l’esperto – riempiono la memoria, tengono in allenamento le capacità cognitive, insegnano al cervello cose nuove che riempiono gli spazi lasciati dai neuroni persi. Le lesioni dell’Alzheimer o la demenza senile non siamo in grado ancora di farle regredire ma possiamo fare in modo che i sintomi della malattia siano tenuti a bada».

1) Diventare social. Oggi gli anziani, gli over 65 hanno un’opportunità enorme: internet e i social. Imparare a mandare una mail, a navigare in internet, a scrivere un post su facebook è divertente e stimolante. E’ l’uso virtuoso di internet. E quando si è sicuri di facebook, passare a twitter e via così. Purché sia una nuova avventura.

2) Andare a caccia di parole. Per due giorni scrivere su un quaderno tutte le parole che iniziano con la A, il giorno dopo con la B e così via. Bastano dieci minuti.

3) Gioco del 3. Apprendere una notizia positiva e piacevole e ripeterla a 3 persone differenti. La prima volta la racconteremo in modo più confuso. La seconda volta saremo più precisi. La terza potremo dire di averla memorizzata.

4) Scacchi e dintorni. Scacchi, carte, sudoku: ad ognuno il suo. Gli scacchi sono in assoluto l’attività da preferire. Giocare a carte è un buon esercizio purché non sia sempre lo stesso gioco. L’enigmistica è un discorso a parte:fare le parole crociate è un buon esercizio ma richiede anche una preparazione culturale. Gli esercizi mentali devono poter essere fatti da tutti e affrontati con le proprie capacità mentali non con le proprie conoscenze.

5) Sovvertire le regole. Ci mettiamo sempre la crema con la mano destra? Per un po’ insegniamo alla sinistra a stenderla sul viso. Facciamo sempre la stessa strada? Cambiamo percorso.

6) Buonanotte. La sera, a letto, prima di prendere sonno ripensare alla giornata trascorsa. Non per fare un bilancio o darsi un voto. Ma per ripassare le cose fatte, le persone viste, anche nel dettaglio. Si ricostruisce la memoria a breve termine e si posizione nella casella della memoria a lungo termine.

Fonte: Askanews.it

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