Acne primo cruccio giovanissimi. Ma si combatte anche a tavola

Serve un regime a basso indice glicemico

 

Prima causa di ricorso al dermatologo e cruccio del 79-95% dei ragazzi e di circa il 40% degli adulti over 25 , l’acne si combatte anche a tavola: “Esiste una correlazione diretta tra acne e resistenza all’insulina – spiega Gabriella Fabbrocini, professore associato di dermatologia dell’Università di Napoli Federico II nella sua relazione al Corso Skineco ‘Acne bye bye’ – in un recente studio pubblicato su Clinical and Experimental Dermatology, abbiamo scoperto che il 35% di maschi con acne e senza problemi di diabete mostrava una alterazione del profilo glicemico con resistenza all’insulina.

Quando questi soggetti sono stati sottoposti ad un regime dietetico a basso contenuto di zuccheri è stato riscontrato un miglioramento significativo dello stato delle lesioni acneiche in un periodo di 6 mesi Ridurre la presenza di cibi ad alto indice glicemico nella propria dieta sembra una valida strategia per attenuare la severità delle manifestazioni acneiche. Da tempo sappiamo che questa regola protegge anche da sovrappeso, obesità, insulino-resistenza, diabete di tipo II, sindrome dell’ovaio policistico e malattie coronariche e oggi diversi studi hanno confermato che una alimentazione specifica è un valido aiuto per prevenire e migliorare lo stato della più odiata malattia della pelle”.

“Se dovessimo stilare una dieta specifica contro l’acne dovremmo quindi ripetere per filo e per segno i princìpi base di una sana alimentazione, ma repetita iuvant” prosegue Fabbrocini “è importante contrapporre ad un basso apporto di carboidrati raffinati le giuste quantità di grassi, proteine, glucidi complessi e soprattutto fibre, sali minerali e vitamine, riscoprire il pesce ed i legumi in almeno un paio di occasioni settimanali, limitare il sale e gli alcolici, ed aumentare nel contempo l’apporto di alimenti vegetali (frutta e verdura) arrivando a consumarne almeno 4-5 porzioni al giorno”.

Insieme a quello farmacologico l’approccio dietetico è fondamentale: bisogna prediligere cibi a basso indice glicemico, diminuire gli zuccheri raffinati, integrare la dieta con fibre e inositolo ossia la vitamina B7, contenuta nella crusca che è già utilizzato da anni per aumentare la sensibilità all’insulina nelle donne affette da ovaio policistico attraverso una via alternativa. Lo studio nasce da una collaborazione con l’ endocrinologia della Federico II.

Fonte: Askanews.it30

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