Italiani meno sedentari ma sempre poco attenti a propria salute

Diffuso oggi il XIII Rapporto Osservasalute sui dati del 2015

 

Diminuiscono significativamente i sedentari. Ma non migliorano altre cattive abitudini come lo scarso consumo di frutta e verdura e la popolazione è sempre più grassa. L’invecchiamento del Paese continua inesorabile e l’aumento dell’aspettativa di vita subisce una battuta d’arresto. È questa in estrema sintesi la situazione che emerge dalla XIII edizione del Rapporto Osservasalute (2015), approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi a Roma all’Università Cattolica.

I dati del Rapporto – frutto del lavoro di 180 ricercatori distribuiti su tutto il territorio italiano che operano presso Università e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali – lasciano intravedere qualche timido miglioramento negli stili di vita, per esempio si fuma meno e si riduce la sedentarietà. Ma nel complesso gli italiani risultano ancora poco attenti alla propria salute e non adottano strategie preventive e stili di vita adeguati a proteggerli dalle malattie evitabili. Tra gli elementi positivi si registra per il 2014 un calo dei fumatori di sigarette rispetto all’anno precedente e cala anche il numero medio di sigarette fumate al giorno; nonché la prevalenza di consumatori di alcolici (63,9% contro 63,0%), mentre si registra un contemporaneo aumento della percentuale di non-consumatori (34,9% vs 35,6%). Ma, pur diminuendo la percentuale di bambini di età 8-9 anni sovrappeso, gli italiani sono sempre più grassi: nel periodo 2001-2014, è aumentata la percentuale delle persone in sovrappeso (33,9% vs 36,2%), ma soprattutto è aumentata la quota degli obesi (8,5% vs 10,2%).

Sul fronte della prevenzione, torna a confermarsi la scarsa attenzione degli italiani alle vaccinazioni. Per le obbligatorie -Tetano, Poliomielite, Difterite ed Epatite B – nel periodo 2013-2014 si registrano valori di copertura al di sotto dell’obiettivo minimo stabilito, pur rimanendo comunque al di sopra del 94%. Lo stesso andamento in diminuzione si evidenzia per le coperture di alcune vaccinazioni raccomandate, quali anti-Hib e Pertosse. Quanto al vaccino antinfluenzale, è significativo il calo delle adesioni tra gli anziani, che sono peraltro proprio una delle fasce di popolazione più a rischio di complicanze dell’influenza. Negli anziani ultra 65enni la copertura antinfluenzale in nessuna regione raggiunge i valori considerati minimi (75%) e ottimali (95%) dal PNPV. Nell’arco temporale 2003-2004/2014-2015, per quanto riguarda la copertura vaccinale degli ultra 65enni, si è registrata una diminuzione a livello nazionale del 22,7%, passando dal 63,4% al 49% di questo gruppo.

Italiani poco attenti agli stili di vita, insomma, e anche sotto il profilo dell’alimentazione propensi a mangiare sempre meno frutta e verdura. Quello a cui non rinunciano, però, è lo sport: la percentuale di quanti praticano attività sportiva in modo continuativo passa dal 19,1% nel 2001 al 23% nel 2014. Allo stesso tempo cala la sedentarietà: nel 2014 i sedentari sono circa 23 milioni e 500 mila, pari al 39,9% degli italiani. Nel 2013 erano 24 milioni e 300 mila, pari al 41,2%.

Fonte: Askanews.it

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