Aiom, 8 anziani su 10 non sanno che tumore prostata si previene

Oncologi in tour per promuovere sani stili vita. Tappa a Terni

In Umbria, il tumore della prostata colpisce ogni anno circa 600 persone, ma sono ben 35mila l’anno le nuove diagnosi in tutta Italia. È la prima neoplasia tra gli uomini di età superiore ai 65 anni, ma 8 cittadini su 10 non sanno che si può prevenire attraverso la conduzione di sani stili di vita.

Tra gli over70 umbri, ben il 45% è in sovrappeso, il 15% addirittura obeso, quattro nonni su dieci consumano alcool in quantità rilevante, l’8% fuma e quasi uno su due è completamente sedentario. Una situazione preoccupante, che ha portato l’Associazioni Italiana di Oncologia Medica (AIOM) a lanciare il progetto Prostata: sul tumore vince chi gioca d’anticipo, un vero e proprio “Tour della prevenzione” in ventitre città, che porta gli oncologi a parlare esclusivamente agli anziani di lotta alle neoplasie nei centri ricreativi per la terza età. L’iniziativa, realizzata grazie al contributo incondizionato di Janssen, farmaceutica di Johnson & Johnson, è giunta alla tredicesima tappa, che si svolge oggi pomeriggio alle 15.30 presso il Centro Sociale Volta a Terni. Il tour si focalizza soprattutto sui tumori della terza età, in primo luogo quello della prostata per spiegare che si deve prevenire, ma anche che quando colpisce può essere vinto e si può tornare ad una vita normale.

“Il fatto che il 79% degli anziani ritenga che modificare le proprie abitudini sbagliate arrivati alla terza età non serva a molto è preoccupante – spiega Fausto Roila, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni -. È invece ampiamente dimostrata l’azione protettiva e antitumorale della dieta mediterranea e di una regolare attività fisica, in grado di contrastare i principali processi degenerativi legati all’invecchiamento, prevenire i disturbi cardiovascolari e metabolici e diminuire anche il rischio oncologico. Basti pensare che smettere di fumare in età avanzata, come confermano recenti studi, riduce il rischio di invalidità e mortalità fino al 34%”.

“Negli anziani, il rischio di cancro è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tuttavia, il 40% dei tumori può essere prevenuto attraverso uno stile di vita sano – aggiunge Silvia Sabatini, Oncologo Medico all’Ospedale di Terni -. Abbandonare comportamenti a rischio come il fumo o la sedentarietà presenta enormi vantaggi anche in un’età matura, riducendo la probabilità di sviluppare una neoplasia; una dieta sana ha importanti effetti preventivi e, anche nelle persone colpite da cancro, rallenta la progressione della malattia e aiuta il paziente a rispondere meglio alle terapie”.

“La maggior dei tumori nella terza età – evidenziano gli esperti – sono scoperti in fase avanzata. E spesso non tutti questi pazienti accedono ai trattamenti più innovativi. Per questo nel corso dell’incontro di oggi saranno illustrati anche i concetti di screening e di tempestività della diagnosi. Prima si intercetta la malattia, maggiori sono le possibilità di superarla con una buona qualità di vita, anche se si è ultrasettantenne. Oltre il 91% dei pazienti colpiti da tumore della prostata oggi sopravvive o convive con il cancro. Ma a differenza di altri tumori, per quello prostatico non esistono ancora programmi di screening efficaci come la mammografia e il sangue occulto nelle feci”.

Fonte: Askanews.it

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