Via a nuove linee guida internazionali contro allergie

Bloccare l’insorgenza delle allergie nei bambini: la nuova frontiera nella lotta a una delle malattie croniche più diffuse al mondo si apre ufficialmente con l’Organizzazione Mondiale per le Allergie (WAO) che raccomanda, per la prima volta, l’uso dei probiotici come strumento di prevenzione. La validazione scientifica dei benefici per la salute di questi particolari microrganismi alimentari è contenuta nelle nuove linee guida internazionali per la prevenzione delle allergie, elaborate da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il documento, appena pubblicato sul WAO Journal, è stato presentato alla vigilia del Congresso internazionale “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà – EBM prevention of pediatric allergy” promosso da WAO e Bambino Gesù, presenti i maggiori esperti mondiali del settore.

Considerata la dimensione del fenomeno, l’Organizzazione Mondiale per le Allergie ha puntato l’attenzione sulle strategie per la prevenzione con un lavoro scientifico in tre fasi. Il primo passaggio è la pubblicazione delle linee guida sull’uso dei probiotici nella prevenzione dell’allergia, presentate in occasione del Congresso internazionale “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà – EBM prevention of pediatric allergy” promosso a Roma il 29 e 30 gennaio. Le altre due tappe riguardano l’elaborazione delle raccomandazioni sull’uso dei prebiotici e della vitamina D nella prevenzione delle malattie allergiche. I lavori sono coordinati da Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e da Ruby Pawankar, past-president WAO e professoressa di Allergologia al Dipartimento di Pediatria della Nippon Medical School a Tokyo.

I probiotici sono microrganismi vivi (presenti in molti alimenti comuni, come yogurt o latte fermentato) che possono apportare benefici alla salute quando somministrati in quantità adeguate. In qualità di immuno-modulatori della risposta allergica, nelle nuove linee guida vengono raccomandati – in determinate situazioni – come terapia preventiva delle allergie, soprattutto l’eczema. Le raccomandazioni suggeriscono di considerare l’uso di probiotici in tre categorie di persone: donne in gravidanza ad alto rischio di allergie nei loro figli (- 9% di eczema), donne che allattano bambini ad alto rischio di sviluppare allergie (- 15% di eczema) e bambini ad alto rischio di sviluppare allergie (- 5% di eczema).

Queste raccomandazioni che valgono per la malattia allergica nel suo complesso (anche se formulate soprattutto sulla efficacia dei probiotici nella prevenzione dell’eczema), contengono anche una precisa valutazione dei risparmi ottenibili ricorrendo a questa strategia preventiva: riducendo mediamente del 9% il numero di eczemi, verrebbero risparmiati tra 150 e 300 euro l’anno ogni 100 candidati alla dermatite atopica. La stima è volutamente molto conservativa, perché contiene il costo delle visite ambulatoriali, ma non quello delle terapie né quello della perdita di giornate di scuola dei bimbi e di lavoro dei genitori. E’ quindi concepita per essere usata in sistemi sanitari che erogano il costo della assistenza medica.

Fonte: Askanews

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